Contributo del dott. Raffaele Orsi ( laureato in scienze delle attività motorie e sportive)



ATTIVITA’ MOTORIA PER L’EFFICIENZA FISICA E IL BENESSERE NELLE POPOLAZIONI SPECIALI


OBESITÀ 

L'obesità è una malattia che si caratterizza per un accumulo patologico di grasso corporeo con conseguenze anche importanti per lo stato di salute e la qualità di vita. L'obesità è uno dei maggiori problemi di salute pubblica a livello mondiale e incide in maniera decisa sulla durata della vita perché può comportare l'insorgenza di pressione alta, diabete mellito, apnee notturne e patologie cardiovascolari.

L'obesità viene stabilita anche grazie all'indice di massa corporea (BMI): quando questo è pari o superiore a 30 parliamo di obesità.

Perdere peso è un passo decisivo nel trattamento dei problemi di salute legati all'obesità. Per farlo è fondamentale attuare cambiamenti nel proprio stile di vita: seguire un'alimentazione adeguata, condurre una vita attiva e dedicarsi con costanza all'attività fisica. Nei casi più gravi un valido aiuto può derivare dalla chirurgia. L'obesità è, in genere, dovuta a uno squilibrio tra apporto e consumo energetico. Questo sbilanciamento tra le calorie assunte e quelle consumate comporta un accumulo di grasso in eccesso. Gioca dunque un ruolo fondamentale lo stile di vita, in particolare la sedentarietà, l'alimentazione, la quantità e la qualità del sonno notturno.

Condurre una vita poco attiva e improntata alla sedentarietà riduce la possibilità di bruciare calorie. Queste invece vengono ben consumate attraverso l'esercizio fisico e le consuete attività giornaliere.

Un altro fattore che può causare un aumento del peso corporeo è l'alimentazione. Una dieta che preveda un'eccessiva introduzione di calorie e abitudini alimentari non salutari sono decisive nel contribuire all'obesità.

Vi sono poi altre condizioni favorenti: dormire poche ore nel corso della notte per esempio può generare squilibri ormonali con conseguente aumento di appetito e desiderio di cibi calorici e carboidrati. Alcuni farmaci, usati frequentemente, possono favorire l'appetito e causare così un aumento di peso se non si presta attenzione alla dieta e all'attività fisica svolta. Ne sono un esempio antidepressivi, anti-epilettici, anti psicotici, farmaci per il diabete, steroidi e beta-bloccanti. Occorre prestare attenzione poi anche al periodo del post parto: alcune donne dopo il necessario aumento di peso dovuto alla gravidanza talvolta faticano a ritornare nella norma. In alcuni casi questo può contribuire allo sviluppo dell'obesità.

Più raramente l'obesità è dovuta a condizioni genetiche, come nel caso della sindrome di Prader-Willi, a malattie endocrine, come la sindrome di Cushing, o ad altre malattie, come la sindrome dell'ovaio policistico. Pazienti affetti da artrite possono poi sviluppare obesità a causa della necessaria riduzione di attività fisica.


Per combattere l’obesità si raccomanda la combinazione di esercizio aerobico e di forza come componenti principali di un programma di allenamento per soggetti obesi (la parte aerobica può includere l’H.I.I.T). Questa combinazione del lavoro aiuta a prevenire lesioni, rafforzare i muscoli, le ossa e le articolazioni. I soggetti obesi potrebbero essere inattivi, pertanto, le sessioni dovrebbero essere di breve durata e di bassa intensità in un primo momento, poi in modo costante, bisognerà progredire. Per ridurre al minimo il dropout, evitare gesti troppo difficili per le persone con una bassa capacità di esercizio. Occorre introdurre una varietà di esercizi aerobici, così da evitare la routine e ridurre la possibilità di lesioni da uso eccessivo di un muscolo o di un gruppo articolare. L’evidenza suggerisce che l’esercizio intervallato ad alta intensità, induce adattamenti simili o anche superiori rispetto all’esercizio continuo e può essere interessante per queste persone in quanto comporta un tempo più breve di impegno per raggiungere una simile perdita di peso e migliorare la sensibilità insulinica. Anche gli esercizi di resistenza promuovono un bilancio energetico favorevole e riducono il deposito di grasso viscerale attraverso l’aumento del metabolismo basale, contrastando l’atrofia muscolare correlata all’età e alla patologia. Questo lavoro contribuisce a migliorare l’abilità cognitiva, autostima, controllo del movimento, massa muscolare, forza, controllo glicemico, sensibilità insulinica, pressione sanguigna a riposo, profilo lipidico, densità minerale ossea, lombalgia, fastidio artritico, insonnia, ansia e depressione. Le linee guida ACSM raccomandano l’esercizio di resistenza in 2 o 3 giorni non consecutivi, a settimana. Il lavoro dovrebbe prevedere:

• Programma da 8 a 10 gruppi muscolari per sessione

• 2-4 serie per esercizio, da 8 a 12 ripetizioni per ogni gruppo muscolare.

Tale intensità riduce la probabilità di dolore muscolare post-esercizio, che può scoraggiare i nuovi partecipanti. Per prevenire lesioni muscolari, le persone obese dovrebbero iniziare con allenamenti a bassa intensità utilizzando bassi carichi, esempio 1 serie per esercizio, da 8 a 12 ripetizioni, 2 giorni a settimana. Successivamente si potrà aumentare volume e intensità di lavoro.

L’esercizio di flessibilità implica lo stretching per migliorare la funzionalità dei muscoli, articolazioni e legamenti. Aiutano ad aumentare o mantenere la gamma di movimento e ridurre il dolore muscolare e articolare associato all’obesità. L’ACSM raccomanda questo intervento a muscoli caldi, dopo una breve sessione di riscaldamento. I muscoli dovrebbero essere allungati per almeno 15 secondi, e lo stretching è raccomandato con una frequenza da 2 a 4 giorni a settimana. Gli esercizi di equilibrio aiutano i soggetti obesi a migliorare la loro stabilità, in quanto, lo scarso equilibrio è associato a infortuni e cadute durante le attività quotidiane. Allenare l’equilibrio, sia statico che dinamico, massimizza la stabilità. Occorre svolgere questo tipo di lavoro almeno 10 minuti al giorno, 3 giorni a settimana.

Per i soggetti obesi, un completo programma di esercizio fisico, migliorerà lo stato funzionale, influenza positivamente i fattori di rischio cardiovascolare e aiuterà nella perdita di peso. Un’attenta valutazione, una chiara prescrizione degli esercizi, programmazione degli obiettivi, monitoraggio continuo e il raggiungimento dei risultati, miglioreranno la performance giornaliera a lungo termine.


ESERCIZI AEROBICI: camminata o cyclette per un minimo di 10’ nelle prime due settimane per 5 giorni a settimana. Successivamente si aumenta la durata.

ESERCIZI DI FORZA: 1 serie da 12 ripetizioni per 10 gruppi muscolari nelle prime due settimane. Successivamente si aumentano le serie.

Nella programmazione d’allenamento di un soggetto affetto da obesità è consigliato inserire al termine degli allenamenti esercizi di flexibility e balance che implicano lo streaching.



ORSI RAFFAELE 


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