Funerali Massimo De Santis: omelia di Don Renato Borrelli, Parroco della Parrocchia Gesù Divino Lavoratore
Questa mattina, nella Parrocchia Gesù Divino Lavoratore, i funerali di Massimo De Santis -, presieduti da Don Renato Borrelli, Parroco della Parrocchia Gesù Divino Lavoratore.
Ecco il testo integrale:
Di fronte a questo eccidio
immane, le cui vittime sono davanti a noi, si addice solo il silenzio.
Astenersi cioè dalle tante parole e pareri e informazioni infondati. L’unica
parola che può e deve risuonare è questa prima Parola di Dio che chiede oggi come
allora e come sempre: Caino, dov’è tuo fratello? Cosa hai fatto a tua figlia? A
tua moglie? Quanto dolore hai provocato. Perché!
Il demone
della gelosia è tra le più feroci delle bestie che incatenano e divorano gli
uomini. Riesce a spodestarli da se stessi, a farli barcollare. Li convince di
cose inesistenti, isolandoli in un mondo immaginario. Fino a perdere il
controllo di sé stesso, l’uso della ragione. La sete di sangue diventa furia
omicida e cadono gli innocenti, vittime dei fantasmi deliranti che si agitano
nella mente, convinta di guadagnare l’onore.
Ma chi vuol guadagnare la sua
vita la perde; solo chi sa rinunciare al suo io violento, orgoglioso e fallace
la guadagna. Per sé e per chi gli sta attorno..
C’è l’altra
Parola del Signore “Fu detto occhio per occhio, dente per dente, ma io vi
dico”. Gesù Cristo ci dice di rinunciare all’odio, alla vendetta, alla
violenza, alla rappresaglia, ma di vivere e far vivere usando misericordia,
mitezza, amore per la pace, il chiarimento e la risoluzione pacifica dei
conflitti. Diversamente scorrono lacrime e sangue.
E ora che
prospettiva c’è per chi è stato violento? Una vita di rimorso, un tormento
continuo e, speriamo, un ravvedimento davanti a Dio
Però
intanto noi piangiamo la perdita di Massimo e Jessica, di appena 16 anni.
Massimo, da tutti conosciuto e
stimato, che tornava a casa sua dalla mamma nel cuore della notte come ogni
giorno per permettere al fratello di aprire il bar fin dalle prime ore del
mattino. Massimo rientrava dopo una giornata di lavoro continuo.
E Jessica, stroncata nella
primavera della vita quando tutto sembra sorridere nel cuore dei ragazzi. Non è
stato così per lei. Con le amiche di scuola aveva frequentato fino a pochi mesi
fa l’Oratorio san Sabino, partecipando alle
varie attività che si svolgono in ogni gruppo di giovani, coltivando
momenti di preghiera e riflessione. La sua giovinezza adesso è fiorita per
sempre in cielo.
Su questa due preziose esistenze c’è la Parola decisiva del Signore: “Il Padre
vuole che nessuno vada perduto di quelli che mi ha affidati, ma che lo
risusciti nell’ultimo giorno”.
Il nostro
Dio Creatore Padre non vuole che vadano perdute le sue creature, i sui figli,
nel momento un cui la morte li strappa, in questo caso violentemente, dalla
vita terrena.
Gesù ci
assicura sul nostro destino eterno: “Io sono la Risurrezione e la vita,
chiunque vive e crede in me, anche se muore, vivrà in eterno e io lo
risusciterò”.
Massimo e Jessica sono vicini
a Cristo: anche lui, prematuramente, ha versato il suo sangue per mano d’uomo,
sulla croce. E Cristo Gesù dalla croce è andato incontro a loro due accogliendoli come il buon pastore
misericordioso, dicendo loro: ‘Oggi sarete con me in Paradiso’.
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