Padre Gabriele da Mentone: il Venerabile frate che Torremaggiore non deve dimenticare

 





Il 26 marzo 1698, in una delle località più suggestive della Costa Azzurra, vide la luce Padre Gabriele da Mentone, un frate cappuccino che ha lasciato un’impronta indelebile nella comunità torremaggiorese. La sua figura è profondamente intrecciata con le radici spirituali della nostra città, ma con il passare degli anni, il suo ricordo potrebbe rischiare di svanire. In occasione dell'anniversario della sua nascita, è opportuno riscoprire l'importanza della sua presenza e l'intenso legame instaurato con Torremaggiore.


La Vita e il Servizio a Torremaggiore

Dal 1731 al 1771, Padre Gabriele si stabilì nel Convento dei Cappuccini di Torremaggiore, oggi sede dell’ex Presidio Ospedaliero San Giacomo e della Chiesa di Santa Maria degli Angeli. Durante questi quarant’anni, egli si dedicò con zelo alla preghiera, alla formazione spirituale della comunità e all’accoglienza dei fedeli, diventando un faro di speranza per quanti cercavano conforto e guida morale.

La sua esistenza si spense il 10 febbraio 1771, all’età di 73 anni, lasciando dietro di sé un’eredità di fede e carità che merita di essere celebrata e ricordata anche ai giorni nostri.

Un Culto che Sottende i Secoli

Alla sua dipartita, la venerazione verso Padre Gabriele si manifestò immediatamente: la sua salma fu esposta per ben nove giorni nella Cappella di Sant’Antonio, vigilata da quattro soldati per ordine del Duca di Torremaggiore. La chiesa divenne un luogo di pellegrinaggio, accolto da fedeli non solo di Torremaggiore, ma anche dalle località limitrofe.

Una delle peculiarità più straordinarie fu che, durante l’esposizione del corpo, non si avviò il processo naturale di decomposizione. Questo fenomeno impressionò profondamente i presenti, portando molti a considerarlo un segno tangibile della santità del frate. In seguito a questo evento, il corpo di Padre Gabriele fu sigillato in una cassa di abete, contrassegnata dal timbro episcopale in ventiquattro punti, a testimonianza della straordinarietà della situazione.

La devozione nei suoi confronti era talmente forte che numerosi pellegrini, in cammino verso il Santuario di San Michele sul Gargano, si fermavano a Torremaggiore per rendere omaggio alla sua tomba e invocare la sua intercessione.

Il Processo di Beatificazione e l'Oblio Storico

A testimonianza del suo riconosciuto grado di santità, fu avviato un Processo Extragiudiziale volto a indagare la sua vita e le numerose testimonianze riguardanti i miracoli a lui attribuiti. Tra i testimoni figuravano:

- Due arcipreti locali
- Quindici canonici
- Cinque frati carmelitani
- Trentasette professionisti tra medici, notai ed educatori

Tutti confermarono l’umanità e la profondità spirituale che caratterizzarono il lungo operato di Padre Gabriele.

Oggi, le spoglie di Padre Gabriele da Mentone riposano all’interno della Chiesa di Santa Maria degli Angeli, presso l'altare maggiore. Nella sagrestia è ancora presente un apparato ligneo con la sua immagine, a perpetua memoria della sua presenza nella nostra comunità.

Tuttavia, la sua figura corre il rischio di essere dimenticata. Così come è successo ad altri importanti personaggi della storia torremaggiorese, anche la memoria di Padre Gabriele sembra essere stata offuscata dal tempo. È fondamentale, quindi, riscoprire la sua importanza e assicurarsi che la sua eredità continui a vivere.

Un Appello alla Memoria Collettiva

In occasione dell’anniversario della sua nascita, Torreinforma desidera lanciare un appello: non lasciamo che le nostre radici svaniscano, non permettiamo che il passato cada nell'oblio. Padre Gabriele da Mentone è stato un punto di riferimento per generazioni di torremaggioresi, un esempio luminoso di fede, dedizione e carità verso la comunità.

Preservare la sua memoria non rappresenta solo un atto di rispetto nei confronti della nostra storia, ma rappresenta anche l'opportunità per rinnovare i valori autentici che hanno reso grande la nostra città.


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