Padre Raffaele da Sant’Elia a Pianisi e il suo lungo cammino di fede a Torremaggiore

 




Padre Raffaele da Sant’Elia a Pianisi, nato Domenico Petruccelli il 14 dicembre 1816 a Sant’Elia a Pianisi (CB), fu un frate cappuccino noto per la sua profonda spiritualità e per il suo impegno pastorale. Entrato nell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini nel 1834, venne ordinato sacerdote il 29 marzo 1840 a Larino.


Nel 1843 fu inviato nel convento dei Cappuccini di Torremaggiore, dove rimase per un lungo periodo della sua vita religiosa. In questa città, svolse un intenso ministero pastorale, diventando un punto di riferimento per i fedeli grazie alla sua dedizione alla preghiera, alla carità e al sacramento della riconciliazione.


Durante la sua permanenza a Torremaggiore, Padre Raffaele si distinse per l’assistenza ai poveri, ai malati e ai moribondi, incarnando lo spirito francescano dell’umiltà e del servizio agli ultimi. La sua figura era benvoluta dalla popolazione, che vedeva in lui un uomo di Dio capace di offrire conforto e speranza in tempi difficili.


Oltre al ministero sacerdotale, si dedicò all’approfondimento della teologia, preparandosi con rigore al ruolo di confessore e guida spirituale. Fu infatti un grande apostolo del confessionale, trascorrendo molte ore ad ascoltare i penitenti e offrendo loro parole di incoraggiamento e perdono.


L'importanza della presenza dei Cappuccini a Torremaggiore

Durante il suo lungo periodo nel convento della città, Padre Raffaele contribuì a mantenere viva la tradizione dei Cappuccini, che avevano un ruolo fondamentale nella vita spirituale e sociale di Torremaggiore. Il convento non era solo un luogo di preghiera, ma anche un centro di assistenza per i più bisognosi, dove i frati si dedicavano alla cura delle anime e del corpo.


Padre Raffaele rimase a Torremaggiore per oltre un decennio, fino a quando, nel 1852, fu trasferito al convento di Morcone, dove assunse il ruolo di vice-maestro dei novizi. Anche dopo la sua partenza, il ricordo della sua presenza rimase vivo nella memoria dei torremaggioresi, che continuarono a venerarlo come un uomo di santità.


Un’eredità spirituale duratura

Dopo Torremaggiore, il percorso di Padre Raffaele lo portò in diverse comunità cappuccine del Meridione, fino a quando, nel 1900, fece ritorno al convento del suo paese natale, Sant’Elia a Pianisi. Qui morì il 6 gennaio 1901, lasciando un’eredità spirituale che ancora oggi ispira i fedeli.


Il suo processo di beatificazione è stato avviato dalla Chiesa, e il 16 gennaio 1991 è stato dichiarato Venerabile da Papa Giovanni Paolo II per le sue virtù eroiche.


A distanza di anni, la comunità di Torremaggiore conserva ancora il ricordo di questo umile frate cappuccino, il cui passaggio ha segnato profondamente la vita religiosa della città.


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