San Camillo de Lellis: da Torremaggiore alla santità, l’apostolo dei sofferenti
Torremaggiore ha incrociato, anche se per un breve periodo, il cammino di San Camillo de Lellis, il santo degli ammalati e dei sofferenti, fondatore dell’Ordine dei Ministri degli Infermi (i Camilliani) e innovatore nell’assistenza ai malati.
Le origini e la chiamata
Nato il 25 maggio 1550 a Bucchianico (Abruzzo), Camillo ebbe un’infanzia difficile, segnata dalla morte prematura della madre e da una giovinezza turbolenta. Dopo un passato da soldato e una vita segnata dal gioco d’azzardo, comprese che la sua strada era un’altra: dedicarsi ai malati e ai bisognosi.
Il passaggio da Torremaggiore
Dopo il periodo di noviziato in Molise, nel 1574 Camillo fu trasferito a Torremaggiore come novizio dei Cappuccini. La sua salute, però, non lo assistette: la piaga alla gamba, che lo tormentava da tempo, peggiorò al punto che, dopo appena due mesi, i superiori cappuccini lo congedarono, ritenendolo non idoneo alla vita francescana.
Fu proprio da Torremaggiore che ripartì verso Roma, il 23 ottobre 1575, alla ricerca di cure per la sua gamba piagata. E fu a Roma che la sua missione prese forma.
L’apostolo dei sofferenti
Nella Città Eterna, Camillo entrò in contatto con l’Ospedale di San Giacomo, dove comprese che la sua vocazione era prendersi cura degli ammalati con amore e dedizione. Nel 1582 fondò l’Ordine dei Ministri degli Infermi, una comunità religiosa che rivoluzionò l’assistenza sanitaria, mettendo il malato al centro delle cure con umanità e compassione.
Ordinato sacerdote nel 1584, San Camillo si dedicò completamente alla sua missione, istituendo ospedali e formando uomini pronti a servire i malati anche nei contesti più difficili, come i campi di battaglia.
Eredità e canonizzazione
San Camillo morì il 14 luglio 1614 a Roma. Fu beatificato nel 1742 e canonizzato nel 1746 da papa Benedetto XIV. Oggi è riconosciuto come patrono degli ammalati, degli ospedali, degli operatori sanitari e dei militari in sanità.
Un legame con Torremaggiore
Anche se breve, il passaggio di San Camillo a Torremaggiore resta un segno tangibile del cammino che lo portò alla santità. Da questa città ripartì, inconsapevole di essere destinato a cambiare per sempre il volto dell’assistenza ai malati, portando cuore, fede e umanità nei luoghi di sofferenza.
#TorreInforma #SanCamilloDeLellis #Torremaggiore #Fede #Santità #Storia #AssistenzaSanitaria



Commenti
Posta un commento
Lascia un commento. Sarà cura della Redazione a pubblicarlo in base alle leggi vigenti, che non violino la persona e cose altrui. Grazie.