Foggia, è crisi nera: con il Messina serve cuore, fede e tre punti


FOGGIA – Cinque sconfitte consecutive. Il Foggia cade ancora, stavolta a Crotone, in una gara pazza, vibrante, ma segnata da errori e tensione. Finisce 3-2 per i padroni di casa, ma a fare più rumore del risultato è il contesto drammatico che circonda la squadra: stipendi non pagati, futuro societario incerto e una classifica che fa sempre più paura.

Eppure, qualcosa si è visto. Contro tutto e tutti, i ragazzi hanno tirato fuori l’orgoglio. Due gol realizzati, una reazione vera dopo i regali difensivi che hanno spianato la strada al Crotone. È poco, ma non è niente. Perché in campo, almeno, c’è ancora chi lotta per una maglia che merita rispetto.

Il 16 aprile incombe come una scadenza senza appello: se non arriveranno i pagamenti, scatteranno automaticamente le penalizzazioni. Un’ulteriore mazzata per un gruppo che già oggi gioca senza certezze, ma con una dignità che va riconosciuta.

Intanto, fuori dal campo, continua lo spettacolo triste di una gestione che ha perso il controllo. Solo l’intervento di Pinuccio Stefanini ha evitato l’ennesima figuraccia, ripetendo quanto già visto a Bisceglie: solita storia, stessi protagonisti. Il presidente Canonico, assente nei fatti ma presente quando si tratta di incassare, ha beneficiato degli incassi della gara grazie alla disponibilità del Crotone e del Comune. E proprio al Comune, ora, tocca un atto di forza: o si aprono le porte dello stadio o si pignorano gli incassi per rientrare delle spese anticipate.

Ma ora, tutto questo può aspettare. Perché sabato arriva il Messina, e sarà una vera e propria finale. Il Foggia deve vincere, senza se e senza ma. I rossoneri sono a quota 30, la Casertana insegue a 26, il Messina è fermo a 19. Se chiudesse sotto gli otto punti di distacco, sarebbe ancora in corsa per i play-out. Per noi, invece, non c’è più margine d’errore.

Le polemiche, le denunce, le colpe – tutte fondate – avranno il loro tempo. Ma non adesso. Ora è il momento della fede, del coraggio, e del sostegno a chi, nonostante tutto, continua a metterci la faccia, la fatica, la maglia.

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