Martedì 22 Aprile: Il Martedì della Fontana: "Festa e Fede: Cuore di Torremaggiore"
L’alba di
Torremaggiore si tinge di una luce speciale, quasi dorata, che preannuncia
l’inizio di una delle giornate più attese dell’anno: il Martedì della Fontana.
La città si risveglia con un frastuono di mortaretti, il loro boato che
squarcia il silenzio del mattino è il primo segno che la festa è finalmente
arrivata. Le strade si riempiono rapidamente di voci, risate, passi frenetici,
ma in cielo l’eco degli spari sembra fermare il tempo, regalando a ogni
abitante una sensazione di sospensione, come se il mondo stesso avesse deciso
di prendersi una pausa per celebrare.
I balconi si
vestono di festa: coperte colorate, bandiere, fiori freschi appesi con cura. La
città sembra essere avvolta da un’atmosfera di intima devozione, ma anche di
allegria contagiosa. I ragazzi, con la vivacità e la spensieratezza tipiche
della loro età, corrono tra le vie strette, sfidando la polvere sollevata dai
mortaretti, gioiosi e un po’ incoscienti, come se quel giorno tutto fosse
possibile. Si fermano solo per un istante ad ammirare l’uscita della Madonna,
ma subito riprendono la loro corsa, per inseguire il brivido dell’attimo.
Alle 9:30 in
punto, il paese è già avvolto dalla musica della banda, che con le sue note
allegre e solenni accompagna l’uscita della Madonna della Fontana. È un momento
che fa venire la pelle d'oca, un rito che non è solo religioso, ma anche un
appuntamento che affonda le radici nella memoria collettiva di Torremaggiore.
L’intero paese, dalle vie più strette alle piazze centrali, è unito nel
guardare quel corteo che lentamente prende forma, con il volto della Madonna
che brilla di luce propria, splendente sotto i raggi del sole. Le candele
tremolano, e in ogni angolo della città si può percepire la stessa emozione, lo
stesso rispetto che unisce tutti in un solo cuore.
I ragazzi si
fermano un attimo, ma non è mai troppo a lungo. La voglia di correre, di vivere
l’entusiasmo di un giorno speciale, è troppo forte. Saltano da una via
all’altra, si fermano sotto i balconi per raccogliere gli applausi, per
strappare sorrisi e sguardi pieni di affetto. La città sembra viva come non
mai, in un continuo scambio di energia tra chi osserva e chi partecipa. Tutto
si muove in armonia: i passi veloci, i volti sorridenti, il rumore dei
mortaretti, e in sottofondo, sempre presente, la musica che regna sovrana.
Nel
frattempo, le strade sono invase da una folla che cresce minuto dopo minuto. La
gente si ferma a chiacchierare, scambiare un abbraccio, una stretta di mano, a
fermarsi per un attimo a godere della magia che si respira nell’aria. Ogni
angolo di Torremaggiore è colorato, decorato, carico di vita. Le bancarelle si
animano, il profumo delle tradizionali frittelle si mescola con quello delle
erbe aromatiche, e il cielo sopra il paese è punteggiato di bandierine che
sventolano leggere.
Torremaggiore
è in festa. Ma non è una festa qualsiasi. È la festa che celebra una tradizione
secolare, un legame indissolubile con la sua Madonna della Fontana, che ogni
anno, in questo Martedì speciale, torna a regalare al paese un’occasione di
unione e di fede. È una giornata che si fa ricordare, che rimane nel cuore di
chi la vive, in particolare di chi correva sotto i balconi, di chi cercava il
brivido del momento, ma che alla fine si fermava per un istante a guardare, a
riflettere, a sentire quella forza che solo una festa così, così profondamente
radicata nella gente, sa trasmettere.
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