Universitari fuori sede e caro trasporti: la salita verso il futuro inizia dal pullman
Ogni settimana, tra partenze all’alba e rientri in tarda serata, centinaia di studenti universitari del nostro territorio affrontano viaggi interminabili per inseguire i propri sogni. Che sia Foggia, Bari, Napoli, Roma o Milano, poco cambia: chi parte da Torremaggiore e dintorni conosce bene il prezzo, in tutti i sensi, dello studio fuori sede.
I costi dei biglietti sono sempre più alti. Un abbonamento mensile per chi studia a Foggia supera spesso i 100 euro, senza contare eventuali coincidenze o corse saltate. Per chi va più lontano, poi, le spese diventano ancora più pesanti: biglietti del treno alle stelle, tratte in pullman ridotte, disagi su disagi. E in tutto questo, a farne le spese sono spesso le famiglie, che tra sacrifici e rinunce provano a sostenere l’investimento più importante: quello nella formazione dei propri figli.
Tra le tante storie, ce n’è una che racconta bene cosa significhi essere “terroni a Milano”, come si definisce ironicamente lui stesso. Si chiama Stefano, viene dal Sud e vive nel capoluogo lombardo. Di fronte ai costi proibitivi per tornare a casa nei fine settimana o per le festività, ha deciso di non arrendersi. Ha iniziato ad organizzare pullman per e con altri studenti del Sud. Prenota, raccoglie adesioni, fa da referente. Unisce ragazzi di diverse regioni con un solo obiettivo: tornare a casa senza spendere una fortuna.
“La distanza è già tanta, ma lo è ancora di più quando il biglietto per un viaggio ti costa come una rata dell’affitto”, racconta. “Non volevo più scegliere tra mangiare o tornare da mia madre a Natale e Pasqua ”
Il suo esempio parla chiaro: dietro la grande fuga verso il Nord ci sono ancora radici forti, sogni da coltivare, ma anche tanta fatica. In un’Italia che spesso dimentica i giovani e il Sud, anche un posto su un pullman può diventare simbolo di resistenza, dignità e speranza.
Nel giorno in cui il Vangelo ci ricorda il servizio silenzioso e concreto, anche questo gesto – organizzare un viaggio per tornare a casa – profuma di fraternità.
TorreInforma dà voce a queste storie perché crediamo che la speranza abiti proprio nei piccoli gesti quotidiani. Raccontare chi non si arrende è il nostro modo per stare accanto alla nostra comunità, anche nei giorni più intensi e significativi come il Giovedì Santo.



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