4 Maggio – Giornata dell’Esercito Italiano: uomini e donne al servizio della pace
“Con il cuore e con la patria nel petto”
4 maggio: l’Esercito Italiano nasce nel 1861 per difendere l’Italia. Ma ogni giorno continua a servirla in silenzio.
Certe date non si trovano solo nei libri di scuola.
Alcune vanno lette nei volti. Negli occhi lucidi di un padre in divisa. Nelle mani ferme di un ragazzo che parte per una missione lontana. Nella voce rotta di una madre che stringe una fotografia.
Il 4 maggio non è una ricorrenza tra le altre. È la nascita dell’Esercito Italiano, istituito nel 1861, lo stesso anno dell’Unità d’Italia.
Nasceva un popolo, sì. Ma nasceva anche un impegno: proteggere la libertà di tutti, anche a costo della propria.
🎖 Dalla storia alle trincee del cuore
Fu il re Vittorio Emanuele II a firmare il Regio Decreto che diede vita al Regio Esercito. Da allora, in guerre, terremoti, pandemie, alluvioni e crisi umanitarie, i soldati italiani non si sono mai tirati indietro.
Non sempre sotto le luci dei riflettori. Spesso sotto la pioggia, nel fango, nella polvere.
Sempre, però, con un cuore fedele a un giuramento: servire l’Italia.
🌍 Missioni di pace: quando l’Italia parla al mondo con il volto dei suoi soldati
Oggi, l’Esercito Italiano è anche altrove.
Nei Balcani, in Libano, in Afghanistan, in Iraq, in Kosovo, nei territori feriti dall’odio.
A portare pace, umanità, protezione.
A costruire scuole, distribuire cibo, curare i bambini.
Perché l’uniforme non è solo un simbolo di forza. È un abbraccio all’umanità, quando il mondo lo dimentica.
🌿 Perché un piccolo blog parla dell’Esercito?
Perché non si può restare in silenzio di fronte a chi sceglie ogni giorno di proteggere anche la nostra libertà di parlare.
TorreInforma non è un grande giornale, ma ha un cuore grande.
E sentiamo il dovere di dire grazie.
A chi parte e non sa se tornerà.
A chi presidia le nostre città.
A chi ha fatto della vita un servizio.
A chi ha nel cuore una bandiera e nelle mani una missione.
💬 Oggi ci fermiamo per onorare, non per ricordare.
Perché ci sono presenze che non si vedono, ma ci custodiscono.
Perché ci sono scelte che profumano di sacrificio e di patria.
E perché crediamo che la gratitudine sia l’unico modo giusto di raccontare il dovere.
Dal profondo di un’Italia che non dimentica:
grazie, soldati. Grazie, Esercito Italiano.
Con rispetto e con affetto, da un piccolo blog di provincia che non smette di credere nel valore delle cose vere.
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