“La Speranza è la prima sillaba di chi AMA” – A Torremaggiore due serate per i giovani nel segno di don Francesco Vassallo




Ci sono uomini che, pur lasciando questa terra, continuano a camminare accanto ai giovani. Uomini come don Francesco Maria Vassallo, che sapeva parlare al cuore con la semplicità del Vangelo e con quella forza mite che nasce solo dalla preghiera vissuta.


A cento anni dalla sua nascita, la Diocesi di San Severo, attraverso il Movimento Missionario Cenacolisti e la Postulazione della sua causa di beatificazione, propone due serate intense, rivolte in particolare ai giovani, a Torremaggiore: perché il cuore del Servo di Dio batteva per loro. Lo faceva nei corridoi degli oratori, nei silenzi dell’adorazione, nei sorrisi donati a chi aveva perso la bussola.


28 maggio 2025 – “Giovani in preghiera con don Francesco”


Nel Cenacolo “San Giuseppe” di Torremaggiore, alle ore 20.00, l’équipe della Missione Giovani Cenacolisti guiderà un momento di preghiera dedicato proprio a lui. Non sarà un semplice ricordo, ma un incontro. Una finestra aperta sul Cielo, in cui le parole di don Francesco – quelle vere, quelle custodite nei cuori – torneranno a risuonare come sussurri d’amore.


Perché i giovani non sono il futuro: sono il presente. E don Francesco l’aveva capito bene, quando spingeva tutti a sognare in grande, a vivere con pienezza, a costruire ponti di luce nei giorni più bui.


29 maggio 2025 – “Testimonianza di don Roberto Faccenda”


Alle ore 19.30, nella Chiesa Giubilare del Santuario Maria SS. della Fontana, sarà don Roberto Faccenda – direttore della Pastorale Giovanile della Diocesi di Salerno – a condividere la sua testimonianza. Lo farà come pastore, ma prima ancora come uomo che crede nella bellezza della giovinezza custodita da Dio.


La sua voce si intreccerà con quella di tanti ragazzi e ragazze che, sulle orme di don Francesco, cercano oggi risposte vere, sentieri limpidi, orizzonti d’eternità.


Un cammino che continua


“La Speranza è la prima sillaba di chi AMA” – diceva don Francesco. Non è solo uno slogan, è una via da percorrere. In queste due serate, Torremaggiore non celebrerà il passato: vivrà il presente di una fede giovane, ardente, capace di incendiarsi di bellezza.


È una promessa. E anche un invito: a esserci, con cuore aperto e passi leggeri. Perché la speranza, se è vissuta insieme, diventa casa. E l’amore… diventa vita.

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