Missione Giovani: sulle orme di don Francesco Maria Vassallo Incontro con don Roberto Faccenda: “Fidarsi, affidarsi, confidarsi”
Un momento intenso e ricco di spiritualità ha caratterizzato la Missione Giovani dedicata alla figura di don Francesco Maria Vassallo, nel centenario della sua nascita. Tra i momenti più significativi, l’incontro con don Roberto Faccenda, sacerdote appassionato e profondo, capace di parlare al cuore dei giovani con parole semplici ma cariche di verità.
Don Roberto ha tratteggiato la figura di don Francesco con rispetto e ammirazione, ricordandone la coerenza evangelica, l’amore per i più piccoli, lo stile paterno e diretto con cui sapeva entrare nella vita di ciascuno. Ma il cuore del suo intervento si è sviluppato attorno a tre verbi-chiave che sono risuonate come un invito e una traccia da seguire: fidarsi, affidarsi, confidarsi.
“Fidarsi è il primo passo – ha detto don Roberto – perché senza fiducia, nessuna relazione può nascere. E i giovani hanno fame di relazioni vere.”
“Affidarsi è il coraggio di lasciare che Qualcun Altro conduca la nostra vita, come ha fatto don Francesco con Gesù, giorno dopo giorno.”
“Confidarsi è l’atto più umano e più divino: aprire il cuore, trovare uno spazio in cui sentirsi accolti, senza essere giudicati. Anche questo era don Francesco: un uomo a cui si poteva parlare.”
Il sacerdote ha esortato i giovani presenti a non accontentarsi di una fede di superficie, ma a lasciarsi “toccare il cuore” da un Dio che non impone, ma propone; non domina, ma accompagna. Proprio come faceva don Francesco Vassallo con i suoi ragazzi: senza clamore, ma con una costanza disarmante.
“Don Francesco non ha fatto cose straordinarie – ha concluso don Roberto – ma ha vissuto in modo straordinario le cose ordinarie. È stato un uomo che ha saputo fidarsi di Dio, affidarsi alla sua Provvidenza e confidarsi con Lui nella preghiera. Questo è il segreto della sua santità nascosta.”
L’incontro si è concluso con un gesto simbolico: a ciascun giovane è stata donata una piccola bussola. Un segno semplice ma eloquente, che richiama il bisogno di una direzione nella vita, di un orientamento interiore.
Una bussola che non indica solo il nord, ma che ricorda che la fede è la vera rotta, e che, come don Francesco, anche oggi si può scegliere di lasciarsi guidare dalla fiducia, dall’abbandono e dal dialogo col Signore.
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