1 giugno 2025 – Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali un cuore che ascolta: il primo atto del comunicare 🌿

 








Oggi la Chiesa celebra la 59ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali e lo fa con un invito che è un sussurro contro il frastuono del mondo:
«Condividete con mitezza la speranza che sta nei vostri cuori» (cf. 1Pt 3,15-16).

Non è uno slogan, ma una direzione. In un tempo in cui la comunicazione si è trasformata troppo spesso in arena — dai talk show urlati alle tastiere rabbiose dei social — la Chiesa indica un altro stile, anzi un’altra postura: quella dell’ascolto.

L’ascolto è il primo passo della vera comunicazione. Prima di parlare, si ascolta. Prima di informare, si accoglie. Prima di rispondere, si comprende.
Questo lo ha ricordato anche Papa Francesco, pochi giorni prima della sua morte, in un video tanto semplice quanto intenso:
«Quando una persona ti parla, aspettare che finisca per capirla bene e, poi, se me la sento, dire qualcosa. Ma l’importante è ascoltare».

E oggi, nel cuore della Chiesa, Papa Leone XIV ne porta avanti l'eredità, intrecciandola con il carisma agostiniano che lo ha formato:
«Non abbiate il cuore nelle orecchie, ma le orecchie nel cuore», diceva Sant’Agostino.

Una frase che non è solo bella, ma necessaria. Perché le grandi crisi della nostra epoca – personali, familiari, sociali e internazionali – spesso nascono dall’incapacità di ascoltare.
Abbiamo bisogno di comunicazioni disarmate, che non vogliono vincere ma costruire, non dividere ma comprendere.
Abbiamo bisogno di comunicazione vera. Che accarezza, non colpisce. Che tende la mano, non alza muri.

Anche da un piccolo paese del Sud Italia, Torremaggiore, e da un blog locale come “Torremaggiore Informa”, vogliamo oggi unirci a questo grande messaggio della Chiesa universale.
Ogni giorno, nel nostro piccolo, cerchiamo di dare spazio a chi non ha voce, raccontare storie che profumano di pane e dignità, ascoltare prima di scrivere. E questa Giornata ci conferma che non è tempo perso, ma comunicazione autentica.

Perché la speranza, quella vera, ha bisogno di occhi che guardano, mani che aiutano, e cuori che ascoltano davvero.

Lo ha detto bene Papa Leone XIV:
«Ciò che ci salva non sono le risposte pronte, ma la presenza di chi ci ascolta davvero».

E allora, anche oggi, anche da qui, lo diciamo sottovoce ma con forza:
“Torremaggiore Informa” continuerà ad ascoltare. Perché chi ascolta, vince. Sempre.


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