Il Giubileo dello Sport: l’amore di Dio in campo con gli atleti




Il Giubileo dello Sport: l’amore di Dio in campo con gli atleti
di Michele Pio Pontonio

C’è una bellezza che non si misura solo con i gol segnati o con le medaglie al collo. È quella che brilla negli occhi di chi scende in campo con il cuore, di chi si allena ogni giorno non solo per vincere, ma per crescere, per condividere, per amare. In occasione del Giubileo dello Sport, celebrato oggi da Papa Leone XIV in Piazza San Pietro, nella solennità della Santissima Trinità, questa bellezza è stata messa in luce con parole semplici e vere, capaci di arrivare al cuore anche dei nostri ragazzi e delle nostre famiglie qui a Torremaggiore.

"Ogni buona attività umana porta in sé un riflesso della bellezza di Dio", ha detto il Papa. E come non riconoscere, nello sport autentico, quella relazione viva e dinamica che è la Trinità stessa? Padre, Figlio e Spirito Santo non sono un’idea astratta, ma la testimonianza che l’amore vero è sempre relazione, comunione, dono.

Lo sport – soprattutto quello che nasce nei nostri oratori, nelle palestre scolastiche, nei campetti polverosi – educa a stare insieme, a collaborare, a credere nell’altro. “Quando durante le gare – ha detto il Pontefice – gli spettatori gridano ‘Dai!’, non è solo un incoraggiamento atletico. È un invito a dare sé stessi, a mettersi in gioco, a offrire il proprio meglio per gli altri.” Quante volte, anche nei nostri tornei parrocchiali, abbiamo visto bambini incoraggiarsi a vicenda, allenatori prendersi cura dei più fragili, genitori emozionarsi per una piccola vittoria di squadra!

In un mondo sempre più digitale, in cui spesso si è soli anche in mezzo alla folla, lo sport ci riporta alla concretezza, al sudore, al rispetto dell’altro, al contatto umano che cura le ferite invisibili dell’indifferenza.

Ma il Papa ha detto anche qualcosa di ancora più profondo: lo sport ci insegna a perdere. In un’epoca in cui si esalta solo chi arriva primo, Leone XIV ha ricordato che il vero atleta è colui che sa rialzarsi dopo una sconfitta. “Non esiste campione che non sbagli, che non perda. È dalla fragilità che nasce la speranza.” Parole che risuonano anche nei fallimenti della vita quotidiana, dove spesso ci si sente soli nel proprio limite. Ma è lì, proprio lì, che Dio si fa vicino.

Il Santo Padre ha poi ricordato la figura del Beato (e presto Santo) Pier Giorgio Frassati, giovane sportivo, amante della montagna e dei poveri, esempio limpido di come la santità si costruisce con l’allenamento quotidiano dell’amore. Una figura che parla tanto anche ai nostri adolescenti torremaggioresi, specie a quanti hanno partecipato con entusiasmo alla Carlo Acutis Cup, al Cuore in Campo per Don Francesco Vassallo o agli incontri in oratorio.

Da quest’anno, il CSI di Torremaggiore promuoverà due eventi di forte valore umano e spirituale.
Il primo è la Partita per la Vita, una manifestazione di calcio a 5 che celebra il dono della vita attraverso lo sport, invitando tutti – piccoli e grandi – a custodire e valorizzare ogni esistenza.
Il secondo evento, sempre legato al calcio a 5, sarà dedicato alla memoria dell’eroe Salvo D’Acquisto, simbolo del coraggio e del sacrificio per amore degli altri: una manifestazione che porterà il suo nome e il suo esempio tra i giovani, educando alla responsabilità e al dono di sé.

E c’è di più. Proprio quest’anno Torremaggiore ospiterà un grande Torneo Regionale dedicato al Giubileo dell’Anno Santo, vissuto attraverso lo sport.
Un evento che va oltre l’ambito sportivo: sarà il segno concreto di una comunità viva e accogliente, capace di educare, entusiasmare e unire, mettendo in campo – con lo spirito del Giubileo – non solo le proprie squadre, ma anche i propri valori.

Il CSI Torremaggiore, nato all’ombra del campanile della Parrocchia Gesù Divino Lavoratore, continua con rinnovato slancio la sua missione: mettere al centro la persona. Al di là delle categorie, delle classifiche e dei trofei, ciò che conta davvero sono i ragazzi, le famiglie, i sogni e la crescita integrale di ogni atleta.

Come ha detto il Papa: “Dai! Gioca la vita con amore.”
Che il nostro campo sia davvero il riflesso della Trinità: relazione, dono e speranza.

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