Notte prima degli esami» – carezza sonora ai maturandi
🎓 «Notte prima degli esami» – carezza sonora ai maturandi
di Michele Pio Pontonio per TorremaggioreInforma
«Io mi ricordo, quattro ragazzi con la chitarra
e un pianoforte sulla spalla…»
Quante volte, ascoltando l’attacco dolcissimo di Antonello Venditti, ci siamo sentiti di nuovo diciottenni!
Questa ballata del 1984 – incisa su Cuore – è diventata l’inno generazionale di chi affronta la maturità. Ma dietro la melodia c’è un racconto fitto di volti, ferite storiche e speranze. Come faceva Paolo Limiti, proviamo a sfogliare la canzone frase per frase, per regalarne il significato ai ragazzi che in queste ore sfogliano appunti e sogni.
1. «Quattro ragazzi con la chitarra»
Non è un’immagine qualunque: sono i “Giovani del Folkstudio” – la bottega musicale romana dove, negli anni ’70, fiorì la nuova canzone d’autore.
- Francesco De Gregori
- Giorgio Lo Cascio
- Ernesto Bassignano
- Antonello Venditti (è lui il “pianoforte sulla spalla”, perché la sua voce nasce dalla tastiera)
Quattro amici, quattro talenti ancora acerbi, legati da un patto di musica e di vita: cantare la verità dei vent’anni.
Messaggio ai maturandi: coltivate le vostre “chitarre interiori”. L’amicizia e la creatività saranno il vostro porto sicuro, anche quando il mondo sembrerà correre troppo in fretta.
2. «Con un pianoforte sulla spalla»
L’immagine è buffa e poetica: Antonello che trasporta lo strumento per i vicoli di Trastevere. Dietro c’è la fatica dell’arte, il peso dei propri sogni ancora “ingombranti”, da far entrare a forza nella vita vera.
Per voi: lo zaino pieno di manuali è il vostro pianoforte. Domani lo poserete con orgoglio sul banco d’esame; dopodomani lo trasformerete in futuro.
3. «Le bombe delle sei, non fanno male…»
Qui Venditti intreccia la memoria personale con la Storia d’Italia.
- La strage di Piazza Fontana (Milano, 12 dicembre 1969).
- L’attentato alla stazione di Bologna (2 agosto 1980).
Le bombe non sono soltanto ordigni: sono paure collettive che irrompono nella giovinezza, ricordandoci quanto la vita sia fragile.
Ai maturandi: le “bombe” di oggi possono essere ansia, incertezze globali, conflitti. Non ignoratele, ma non lasciate che paralizzino la vostra speranza.
4. «La matematica non sarà mai il mio mestiere»
Battuta leggendaria – eppure profonda. Venditti confessa i propri limiti scolastici; ma ci dice anche che ognuno ha il diritto di sbocciare nel campo che ama. La scuola misura il sapere, non l’anima.
Consiglio old-school: non identificatevi con un voto. Portate alla commissione ciò che siete, non solo ciò che sapete.
5. «Notte di lacrime e preghiere»
La “notte prima” è sospesa fra l’infanzia che finisce e l’adulto che nasce. Lacrime di paura, preghiere – magari sussurrate – di chi chiede un posto nel mondo. Ed è qui che la canzone diventa la colonna sonora di ogni vigilia importante: lauree, colloqui, partenze.
Dal cuore di Torremaggiore: affidate il vostro domani a Dio, a chi vi ama, a voi stessi. Ogni buona avventura comincia con un atto di fiducia.
6. «E la vita non ci basterà»
Dietro questa esclamazione c’è il vendittiano senso dell’infinito: la fame di giorni, di storie, di strade nuove. È la consapevolezza che, per quanto lunga, la vita sembrerà sempre breve quando si ama davvero.
Augurio finale: che la vostra vita appaia sempre “troppo corta” perché trabocca di progetti, di ideali, di passioni. Chi arde di desideri non ha mai tempo da sprecare.
Perché questa canzone ci commuove ancora?
- È corale: parla a tutti e di tutti.
- È storica: ricorda che la Storia irrompe nelle nostre camerette.
- È intima: rivela la timidezza di Antonello, specchio delle nostre.
- È speranza: dice che, nonostante tutto, il futuro vale la pena.
Un brindisi alla “notte prima” dei nostri maturandi
Carissimi ragazzi e ragazze di Torremaggiore, stasera lasciatevi cullare da questa melodia. Cantatela a squarciagola con gli amici, oppure in silenzio tra voi e la luna. Domani vi aspetta un banco, qualche domanda, molte firme. Ma soprattutto vi attende il passo più bello: quello che farete fuori dall’aula, verso la vostra vita vera.
E se il cuore dovesse tremare, ricordate le ultime note di Venditti: «Siamo figli delle stelle e pronipoti di sua maestà il denaro…» – a dirci che siamo fatti di sogni, non di paure.
Buona notte prima degli esami… e in bocca al lupo da tutto lo staff di Torremaggioreinforma.blogspot.com
Che la musica di quei “quattro ragazzi” accompagni il vostro volo.
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