Spari durante una partita di calcio giovanile: ferita una donna. Arrestato un uomo originario di San Severo


Spari durante una partita di calcio giovanile: ferita una donna. Arrestato un uomo originario di San Severo

Torremaggiore, 25 giugno 2025 – Un drammatico episodio ha turbato la tranquillità di una serata sportiva a Tivoli, nel Lazio, durante una partita di calcio giovanile. Una donna di 42 anni, presente sugli spalti come spettatrice, è stata ferita da un colpo d’arma da fuoco. Il proiettile, compatibile con un calibro 7.65, è partito da un’abitazione distante circa 50 metri dal campo sportivo “Villa Adriana Calcio”, colpendola a un braccio.

Secondo le ricostruzioni della polizia, a fare fuoco è stato un uomo di 57 anni originario di San Severo, arrestato con le accuse di tentato omicidio, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, e detenzione abusiva di armi. Nella sua abitazione è stato trovato un piccolo arsenale. L'uomo è stato condotto nel carcere romano di Rebibbia, mentre il suo coinquilino è risultato estraneo ai fatti.

La donna ferita è stata trasportata d’urgenza in ospedale e sottoposta a intervento chirurgico. La prognosi è di 30 giorni. Testimoni raccontano momenti di autentico terrore: lo sparo ha colto tutti di sorpresa, con bambini e genitori presenti per una semplice partita tra giovani calciatori.


Un commento da cittadino e da educatore

di Michele Pio Pontonio 

In una sera d’estate, la follia di un singolo ha interrotto la bellezza di ciò che lo sport giovanile dovrebbe rappresentare: gioia, crescita, comunità. Non bastano le parole per esprimere lo sgomento di fronte a un gesto così inspiegabile. Ciò che fa più male è che il campo di gioco, spazio sacro dove si educano i ragazzi al rispetto e al sacrificio, sia diventato teatro di paura.

In una società sempre più nervosa e disordinata, questo episodio ci interroga. Le armi, la rabbia repressa, il senso di onnipotenza che si trasforma in minaccia alla vita altrui: tutto ciò è il contrario di ciò che dovremmo insegnare, dentro e fuori dai campi sportivi.

Da cittadino del territorio da cui proviene l’arrestato, da educatore e da uomo legato ai valori del Centro Sportivo Italiano, non posso che ribadire quanto sia urgente tornare a educare alla pace, al rispetto, al senso del limite. Ogni partita, ogni allenamento, ogni gesto nello sport giovanile è una semina. Non possiamo permettere che venga contaminata da gesti insensati e violenti.

Alla donna ferita va tutta la nostra vicinanza. Ai bambini presenti, il nostro abbraccio più forte. E a tutti noi adulti, l’impegno a costruire una società dove educare al bene non sia mai opzionale.



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