🍫 7 Luglio: Festa del Cioccolato, il Cibo degli Dei che Parla al Cuore
🍫 7 Luglio: Festa del Cioccolato, il Cibo degli Dei che Parla al Cuore
Quando anche un semplice quadratino di cioccolato sa riportarti a casa, tra ricordi, profumi e sapori d’infanzia.
C’è un giorno che profuma di dolcezza, che scioglie ogni amarezza come una tavoletta sulle labbra: è il 7 luglio, Giornata Mondiale del Cioccolato, una data speciale che ci invita a celebrare non solo un ingrediente, ma un’emozione, un abbraccio, un momento di gioia.
Da Torremaggiore, città di cuori semplici e di sapori sinceri, vogliamo unirci a questo omaggio universale. Perché il cioccolato – così come il pane caldo, l’olio buono, o il pomodoro d’estate – non è solo cibo: è cultura, è affetto, è tradizione che si tramanda.
Una storia lunga… e dolce
Era il 1847 quando l’inglese Joseph Storrs Fry diede vita alla prima tavoletta solida di cioccolato. Ma la vera storia affonda molto prima, tra le mani sapienti degli Aztechi e dei Maya, che chiamavano il cacao “cibo degli dei” e ne facevano dono sacro.
Poi arrivarono i conquistadores, le rotte verso l’Europa, lo scetticismo dei palati antichi. Ma col tempo, il cioccolato seppe entrare nei salotti nobiliari e, infine, nelle nostre cucine, fino a diventare parte della nostra infanzia, delle nostre merende, delle feste di paese, delle vetrine delle pasticcerie torremaggioresi.
Il cioccolato: un dono da condividere
Chi non ricorda un cremino ricevuto in chiesa la domenica, un ovetto nascosto in giardino, o una tazza calda nelle sere d’inverno con la nonna? Il cioccolato è questo: un filo invisibile che ci lega alle persone che amiamo. Ecco perché festeggiarlo non è una trovata moderna, ma un modo per fermarci e dire grazie.
Grazie a chi lo produce con passione, grazie a chi lo dona col cuore, grazie a chi lo usa per coccolare. Perché il cioccolato, quello vero, non è mai solo buono: è sempre anche buono per.
A Torremaggiore… anche un cioccolatino ha un’anima
Nel nostro borgo, il cioccolato accompagna le ricorrenze, le feste patronali, i regali semplici fatti col cuore. Le nostre nonne lo grattugiavano nella ciambella, le nostre mamme lo scioglievano per la glassa delle torte, e noi – bambini con gli occhi lucidi – lo aspettavamo come si aspetta un miracolo.
Oggi, 7 luglio, festeggiamo tutto questo. Festeggiamo l’arte di stupire con un dolce, la magia di un “ti voglio bene” incartato in stagnola dorata. Festeggiamo la bellezza delle cose semplici che, come il cioccolato, sanno rendere più dolce anche la giornata più amara.
Il consiglio del giorno? Mangiate cioccolato. Ma con lentezza.
Fermatevi un attimo. Spezzate un quadretto. Chiudete gli occhi. Lasciatevi portare indietro nel tempo. Magari a un giorno di festa in oratorio, o a una tavola di famiglia. Magari – perché no – a un primo bacio, dato dopo aver condiviso una barretta.
Perché il cioccolato, quello vero, ha memoria. E anche un’anima.
Commenti
Posta un commento
Lascia un commento. Sarà cura della Redazione a pubblicarlo in base alle leggi vigenti, che non violino la persona e cose altrui. Grazie.