TorreInforma Ricorda – Il 29 novembre 1949: l’eccidio di Torremaggiore



 


Una giornata che segnò la città

Torremaggiore non dimentica il 29 novembre 1949, quando due braccianti agricoli, Antonio Lavacca e Giuseppe Lamedica, persero la vita durante una manifestazione pacifica per rivendicare migliori condizioni di lavoro nei campi. In quegli anni, il nostro Paese era attraversato da profonde tensioni sociali: il biennio 1948-1949 fu caratterizzato da conflitti tra lavoratori e istituzioni, in un’Italia ancora fragile e ferita dalla guerra.

La manifestazione davanti alla Camera del Lavoro

Quel giorno, uomini e donne si erano radunati davanti alla Camera del Lavoro per chiedere pane e lavoro. La loro voce era semplice e chiara: dignità, giustizia, diritti fondamentali. La risposta delle autorità fu immediata e violenta: i carabinieri caricarono i manifestanti e aprirono il fuoco, trasformando una protesta pacifica in tragedia.

Le vittime e i feriti

Antonio Lavacca e Giuseppe Lamedica caddero sul posto, strappati alla vita nel fiore degli anni. La paura colpì anche chi era solo testimone dei fatti: la sarta Giuseppina Faenza morì d’infarto, mentre altri dieci lavoratori rimasero feriti. La comunità intera fu scossa da quell’eccidio, che rimase impresso nella memoria collettiva come simbolo delle lotte operaie e della ricerca di giustizia.

Giustizia mancata

I fatti culminarono in un processo controverso: le vittime furono condannate, mentre i responsabili della repressione furono assolti. Una decisione che lasciò l’amaro in bocca a famiglie e cittadini, e che rende ancora più preziosa la memoria di quel giorno.

Ricordare per non dimenticare

Oggi, a distanza di oltre settant’anni, la memoria di Lavacca e Lamedica rimane un monito: il diritto al lavoro e al rispetto della persona non può essere calpestato. TorreInforma Ricorda si unisce al ricordo dei nostri concittadini, affinché la storia di Torremaggiore continui a insegnarci coraggio, dignità e giustizia.

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